INCONTRI LETTERARI BARCHESSA VILLA CONCINA DOLO / 10 novembre ore 20.30

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10 novembre ore 20.30

Paola Pastacaldi. “... Alle pendici del Dongollo il vento soffiava leggero e l’aria aveva un odore di eucalipto e di resina. Venivano quegli odori da un paese rupestre, da cui fuggivano nugoli di tortorelle, di merli e di tucani dal becco rosso... All’orizzonte si profilavano piccoli villaggi di zeribe e tucul dai nomi strani: Ghinda, Embatcalla, Nefasit dove c’era un alberghetto avvolto di rampicanti pieni di coleotteri e di farfalle. Il paesaggio si riempì di euforbie ombrellifere e agavi rosse. Sembrò a Francesco di essere nel bosco del

Cansiglio...” Le frasi tratte dal primo capitolo del suo ultimo romanzo L’Africa non è nera ci conducono, spettatori muti, nell’affascinante paesaggio intorno ad Asmara. Siamo fra gli anni Trenta e Cinquanta del Novecento e le storie individuali si intrecciano ad avvenimenti storici che porteranno grandi rivolgimenti. Una storia di migranti, fra cui c’è anche uno dei nonni di Paola Pastacaldi, che arrivano in Africa e più precisamente ad Asmara lasciando la famiglia per avere un’opportunità di lavoro. La storia dei veneti si intreccia a quella dei locali e ci troviamo innamorati a fine romanzo della bellezza della terra africana con il suo mare, suoni, sapori, fiori e colori catturando insieme tanti segreti, rimasti nascosti nei cassetti dei nostri antenati. Paola Pastacaldi ha ricevuto il premio Città di Vigevano per il suo romanzo Khadjia, ha scritto numerosi saggi critici su giornalismo e comunicazione e cura vari laboratori di educazione ai media nelle università e nelle scuole superiori.

 

 

COMUNE DI DOLO Assessorato alla Cultura

INCONTRI LETTERARI

SALA POLIVALENTE BARCHESSA di VILLA CONCINA Via Comunetto 5 - Dolo

Dal 3 novembre al 9 dicembre 2015

In collaborazione con la Scuola Musicale di Dolo Il Pentagramma Con il contributo della Banca Carige Italia

Ingresso gratuito

DONNE TRA ACQUA E CIELO

Una rassegna letteraria dedicata alla scrittura femminile allietata da musiche e canti.

Sei scrittrici per cercare le tracce delle donne, spesso solo ombre dai contorni sfumati nelle pagine dei libri di storia.

Saranno con noi Margherita Giacobino con il suo libro Ritratto di famiglia con bambina grassa (Mondadori 2015), Paola Pastacaldi con L’Africa non è nera (Mursia 2015), Maria Teresa Sega con Eravamo fatte di stoffa buona. Donne e resistenza in Veneto (nuova dimensione 2008), Valentina d’Urbano con Quella vita che ci manca (Longanesi 2014), Maria Teresa Sivieri con Destini segnati dalla storia (Cleup 2014) e Elena Macellari con Botaniche Italiane (Temi Ed. 2015).

Cura le interviste la giornalista Patrizia Lazzarin

Lo sfondo suggestivo della biblioteca di Dolo, un’antica villa in un parco della riviera del Brenta, ospiterà gli incontri letterari alle 20.30 di ogni martedì di novembre, il primo martedì e il secondo mercoledì di dicembre.

E’ graditissima la vostra presenza per trascorrere insieme dei momenti piacevoli e sereni.

3 novembre ore 20.30

Margherita Giacobino l’autrice di Ritratto di famiglia con bambina grassa è oltre che scrittrice, saggista e grande traduttrice. Il libro che presentiamo è un’appassionante saga familiare che inizia alla fine dell’Ottocento e si protrae fino ai giorni nostri. E’ il romanzo della sua famiglia e per raccontarla utilizza una prosa che si sofferma sul suono e sul profumo delle parole, accosta sensazioni ai colori con un periodare sempre avvincente e penetrante che coinvolge lettrici e lettori. E’ un libro ricco di sorprese e anche di significati. Il messaggio celato a volte, ma spesso chiaro, è che la vita con tutto il suo dolore e le sue perdite merita di essere vissuta anche grazie al ricordo degli insegnamenti delle persone che ci hanno lasciato. E poi le bambine che nascono, crescono...regalano straordinari stupori, diventano amiche e con loro condividiamo anche le loro piccole ma più spesso grandi tristezze. Di Margherita Giacobino ricordiamo le traduzioni di Emily Bronte, Gustave Flaubert, Margaret Atwood, Dorothy Allison, Audre Lorde. Il suo primo libro Un’americana a Parigi è uscito nel 1993 con l’eteronimo Elinor Rigby. Il suo romanzo più recente è L’uovo fuori dal cavagno.

10 novembre ore 20.30

Paola Pastacaldi. “... Alle pendici del Dongollo il vento soffiava leggero e l’aria aveva un odore di eucalipto e di resina. Venivano quegli odori da un paese rupestre, da cui fuggivano nugoli di tortorelle, di merli e di tucani dal becco rosso... All’orizzonte si profilavano piccoli villaggi di zeribe e tucul dai nomi strani: Ghinda, Embatcalla, Nefasit dove c’era un alberghetto avvolto di rampicanti pieni di coleotteri e di farfalle. Il paesaggio si riempì di euforbie ombrellifere e agavi rosse. Sembrò a Francesco di essere nel bosco del

Cansiglio...” Le frasi tratte dal primo capitolo del suo ultimo romanzo L’Africa non è nera ci conducono, spettatori muti, nell’affascinante paesaggio intorno ad Asmara. Siamo fra gli anni Trenta e Cinquanta del Novecento e le storie individuali si intrecciano ad avvenimenti storici che porteranno grandi rivolgimenti. Una storia di migranti, fra cui c’è anche uno dei nonni di Paola Pastacaldi, che arrivano in Africa e più precisamente ad Asmara lasciando la famiglia per avere un’opportunità di lavoro. La storia dei veneti si intreccia a quella dei locali e ci troviamo innamorati a fine romanzo della bellezza della terra africana con il suo mare, suoni, sapori, fiori e colori catturando insieme tanti segreti, rimasti nascosti nei cassetti dei nostri antenati. Paola Pastacaldi ha ricevuto il premio Città di Vigevano per il suo romanzo Khadjia, ha scritto numerosi saggi critici su giornalismo e comunicazione e cura vari laboratori di educazione ai media nelle università e nelle scuole superiori.

17 novembre ore 20.30

Il saggio Eravamo fatte di stoffa buona. Donne e resistenza in Veneto a cura di Maria Teresa Sega raccoglie le testimonianze sull’attività delle partigiane, dalle staffette che rischiando la pelle ogni giorno correvano in bicicletta e in treno per portare le informazioni indispensabili al movimento di Liberazione, alle donne che partecipavano in armi alle operazioni belliche, fino alle contadine e alle casalinghe che aiutavano chi si trovava in pericolo. Giovanna Zangrandi, Ida D’Este, Tina Merlin sono forse i nomi più noti di partigiane venete, ma nei saggi di Penelope Morris, Luisa Bellina, Sonia Residori, Riccardo Caporale, Adriana Lotto, Valentina Catania e Margaret Frazer ritroviamo tantissimi episodi dove sono coinvolte donne padovane, vicentine, bellunesi e veronesi, ma soprattutto veniamo a conoscenza di quello che hanno fatto, di quanto hanno patito anche come prigioniere, umiliate spesso nella loro femminilità. Donne persino stirate con il ferro da stiro ma eroine incrollabili che non hanno fatto la spia, non hanno tradito. Maria Teresa Sega fa parte del Consiglio direttivo dell’Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società

contemporanea ed è presidente dell’Associazione rEsistenze- memoria e la storia delle donne in Veneto.

24 novembre ore 20.30

Valentina D’Urbano è la vincitrice nel 2015 del premio Rapallo Carige per la donna scrittrice con il libro Quella vita che ci manca. Il suo primo romanzo Il rumore dei tuoi passi, uscito nel maggio del 2012, ha un avuto uno straordinario successo di critica e di pubblico. Tante lettrici e tanti lettori si sono appassionati alle vicende di Bea e Alfredo e al loro amore cresciuto li, alla Fortezza, come una ginestra sulle pendici di un vulcano. L’interesse per il libro è proseguito. Nel 2013 il romanzo viene ristampato in edizione tascabile per ben quattro volte. Valentina d’Urbano che vive a Roma dove lavora come illustratrice, in Quella vita che ci manca, ci riporta in quel luogo, la Fortezza, in quel quartiere occupato, dimenticato quasi da Dio. Ci racconta l’amore fra fratelli, un sentimento vissuto con tale ferocia e abnegazione da divenire spietato quando si sente minacciato. A far saltare quell’equilibrio l’arrivo di una donna, in quel luogo, alla Fortezza, dove anche i lampioni sono ridotti ad un ammasso di fili e lamiera e di notte regna l’oscurità. Lei sarà capace di mutare gli equilibri della loro famiglia, provocando una deflagrazione che illuminerà ogni cosa con la potenza di un sentimento che unirà appassionatamente i due giovani protagonisti.

1 dicembre ore 20.30

Maria Teresa Sivieri in Destini segnati dalla storia ci offre attraverso il racconto delle vite della figlia di Luigi XVI e Maria Antonietta e dei tre figli di Napoleone un affresco nuovo ed insolito della storia francese di quel periodo. Maria Teresa Carlotta, unica superstite dei reali di Francia, giovanissima nelle tetre prigioni del Tempio, fu una testimone delle vicende del suo paese fino al Secondo Impero. I figli di Napoleone ebbero invece ognuno destini diversi. Carlo Leone Denuelle, frustrato per non essere stato riconosciuto dal

padre condusse una vita disordinata; il polacco Alessandro Walewski, ideale continuatore della politica del famoso genitore, si mise al servizio della Francia come diplomatico e Napoleone II, recluso nella corte asburgica perché non potesse far risorgere dalle ceneri l’impero del padre, non poté fare alcuna scelta di vita. Maria Teresa Sivieri ha scritto molto. Segnaliamo oltre al Viaggio in Myanmar, alcuni suoi libri dedicati alle figure femminili: Quattordici vite, miniature storiche, primo classificato per la saggistica al Concorso letterario 2012 Tracciati virtuali Città di Castello e Bertha von Suttner, Wangari Maathai. Donne Nobel per la pace (2009).

9 dicembre ore 20.30

Elena Macellari con Botaniche italiane, scienziate, naturaliste e appassionate spalanca una finestra rimasta a lungo chiusa e ci conduce a conoscere le vite di alcune botaniche che hanno avuto un ruolo significativo nella ricerca e nell’insegnamento di questa disciplina. Colpisce lo spirito d’avventura e di ricerca di molte naturaliste, che a dorso di cammello hanno esplorato l’Africa a fine Ottocento, agli albori di una nuova consapevolezza della necessità di tutelare il nostro pianeta, per catalogare specie vegetali sconosciute. Il suo libro, dopo una panoramica sulla scienza e sulle donne dall’antichità fino ad oggi, racconta le vite di una ventina di botaniche, più o meno inedite, vissute fra il 1799 e il 2007. In particolare l’autrice si soffermerà su Eva Mameli Calvino, madre dello scrittore Italo Calvino, più conosciuta come madre e donna dura, in realtà una figura passionale e allo stesso tempo importante nella storia della scienza botanica. La ricerca di Elena Macellari non è stata facile. Un grande studioso come Pier Antonio Saccardo, direttore dell’Orto Botanico di Padova, nella sua Iconoteca dei botanici del 1902, una delle più importanti raccolte a livello internazionale, mostra fra millecentosettantatre ritratti di botanici solo una dozzina di donne naturaliste.

COMUNE DI DOLO Assessorato alla Cultura

INCONTRI LETTERARI

SALA POLIVALENTE BARCHESSA di VILLA CONCINA Via Comunetto 5 - Dolo

Dal 3 novembre al 9 dicembre 2015

In collaborazione con la Scuola Musicale di Dolo Il Pentagramma Con il contributo della Banca Carige Italia

Ingresso gratuito