Quali sono gli alberi da frutto più antichi d'Italia

VAL D’AOSTA Pero di Brusson (Pyrus communis L.) La pianta madre Comune: Brusson (AO) Circonferenza del tronco: 3,80 m. Età stimata: circa 300 anni L’albero si trova nel centro storico di Brusson, in via Pasquier, all’interno di una proprietà privata. Le dimensioni del tronco sono veramente considerevoli ed è uno dei peri più grandi e vecchi d’Italia. La pianta è protetta dalla regione Val d’Aosta ed è stata oggetto di interventi di dendrochirurgia per permetterne la conservazione. PIEMONTE Melo di Quarona (Malus domestica Borkh.) La pianta madre Comune: Quarona (VC) Circonferenza del tronco: circa 3 mt. Età stimata: secolare Il melo (Malus domestica, Borkh. 1760) è una pianta da frutto appartenente alla famiglia delle Rosaceae. È una delle più diffuse piante da frutto coltivate. Questo vecchio melo cresce in un parcheggio, nei pressi di uno storico lanificio a Quarona, in Val Sesia. Si tratta di una varietà antica chiamata “Pom dal Bambin” di buona qualità. Il melo è un piccolo albero deciduo di 5-12 metri di altezza, con una chioma densa ed espansa e apparato radicale superficiale. Le foglie sono alterne e semplici, a lamina ovale, con apice acuto e base arrotondata, di 5-12 centimetri di lunghezza e 3-6 cm di larghezza, glabre superiormente e con una certa tomentosità sulla pagina inferiore. Il picciolo è lungo 2-5 cm. I fiori sono ermafroditi di colore bianco-rosato esternamente e bianco internamente, a simmetria pentamera. Hanno corolla composta da 5 petali e sono larghi 2,5-3,5 cm e ovario infero. Sono riuniti in infiorescenze a corimbo, in numero di 3-7. La fioritura si svolge in primavera, simultaneamente al germogliamento. L'impollinazione è entomofila. Il frutto, detto pomo, si forma per accrescimento del ricettacolo fiorale insieme all'ovario ed è perciò un falso frutto; ha forma globosa, generalmente di 5-9 cm di diametro, prima verde e a maturazione, estivo-autunnale, con colore variabile dal giallo-verde al rosso. Il frutto vero, derivato dall'accrescimento dell'ovario è in realtà costituito dal torsolo, di consistenza più coriacea rispetto alla polpa. Il pericarpo contiene cinque carpelli disposti come una stella a cinque punte; ogni carpello contiene da uno a tre semi. Tipico dell'Emilia-Romagna è il Melo campanino. LIGURIA Olivo di San Remo (Olea europaea L. var. europaea) La pianta madre Comune: San Remo (IM) Circonferenza del tronco: 5,60 m. Età stimata: circa 700 anni Questo olivo, fra i più grandi e vecchi della Liguria, vegeta nel giardino di una villa privata in posizione panoramica, al punto che era utilizzato come riferimento dai marinai che navigavano vicino alla costa. LOMBARDIA Ciliegio di Besana in Brianza (Prunus avium L.) La pianta madre Comune: Besana in Brianza (MB) Circonferenza del tronco: circa 5 m. Età stimata: circa 100 anni Si tratta di uno dei ciliegi più grandi e vecchi d’Italia e cresce in mezzo a campi coltivati nella campagna brianzola. E’ un ciliegio selvatico dalle dimensioni enormi e dalla chioma imponente. TRENTINO ALTO ADIGE Melo di Fondo (Malus domestica Borkh.) La pianta madre Comune: Fondo (TN) Circonferenza del tronco: circa 2,30 m. Età stimata: secolare Questo vecchio melo cresce in Val di Non, la culla della melicoltura italiana, ed è probabilmente il melo più grande e vecchio d’Italia e forse d’Europa. La varietà è unica ed è la Rosa di Fondo: prende infatti il nome dal luogo in cui vive. VENETO Olivo di San Vigilio (Olea europaea L. var. europaea) La pianta madre Comune: Garda (VR) Circonferenza del tronco: circa 5,40 m. Età stimata: millenario Questo patriarca arboreo probabilmente è uno dei più grandi e vecchi olivi del Veneto e vegeta in un antico oliveto a San Vigilio, una delle località più suggestive e frequentate da turisti italiani e stranieri; il paese deve probabilmente il suo nome al santo monaco Vigilio vissuto nel XIII sec. FRIULI VENEZIA GIULIA Melo di Campone (Malus domestica Borkh.) La pianta madre Comune: Tramonti di Sotto (PN ) Circonferenza del tronco: 2,30 m. Età stimata: secolare Questo vecchio melo cresce in località Campone ed è uno dei più grandi e vecchi dell’intera regione Friuli Venezia Giulia. Nonostante l’età produce ancora grandi quantità di frutti ma ad anni alterni. EMILIA-ROMAGNA Cotogno antico di Faenza (Cydonia oblonga Mill.) La pianta madre Comune: Faenza (RA) Circonferenza del tronco: 1,40 m. alla base Età stimata: secolare Questo cotogno potrebbe essere uno dei più grandi e vecchi dell’intera regione e fra i più vecchi d’Italia in quanto trae origine da una antica e ampia ceppaia dalla quale un tempo cresceva un’enorme pianta. Il cotogno era coltivato anche dai Romani che ne apprezzavano i frutti, come possiamo vedere negli splendidi dipinti di Villa Giulia, al Museo Nazionale di Roma. TOSCANA Corniolo di Montieri (Cornus mas L.) La pianta madre Comune: Montieri (GR) Circonferenza del tronco: circa 2 m. Età stimata: plurisecolare L’albero si trova in località Travale (frazione di Montieri, in provincia di Grosseto). Questo corniolo, che produce tanti frutti appetiti dall’uomo e dagli uccelli, è cresciuto accanto alla casa colonica, in posizione dominante sui campi. Questa pianta in zona è molto rispettata, la specie è caratterizzata da una crescita molto lenta e da un legno durissimo; per le dimensioni raggiunte possiamo parlare del corniolo più grande della Toscana e forse d’Italia. MARCHE Olivo di Campofilone (Olea europaea L. var. europaea) La pianta madre Comune: Campofilone (FM) Circonferenza del tronco: oltre 4 m. Età stimata: plurisecolare Si trova nei pressi di una casa colonica nella campagna marchigiana di Campofilone. La pianta produce olive di piccole dimensioni ma dalle quali si produce un olio straordinario. UMBRIA Noce dei Trocchi (Juglans regia L.) La pianta madre Comune: Poggiodomo (PG) Circonferenza del tronco: 4,88 m. Età stimata: plurisecolare L’albero è situato presso il centro di Poggiodomo, in Via del Colle, subito sopra il Centro di Educazione Ambientale il Sentiero. Si tratta probabilmente del noce più vecchio d’Italia e forse d’Europa. Purtroppo il suo tronco spezzato avrebbe bisogno di cure, ma i secoli di vita di questo patriarca dimostrano comunque quanto il suo corredo genetico sia adattato all’ambiente e possa garantire resistenza alle avversità anche alle piante che da essa possono derivare in futuro. LAZIO Melograno di Roma (Punica granatum L.) La pianta madre Comune: Roma (RM) Circonferenza del tronco: 1,40 m. Età stimata: plurisecolare L’albero è situato nel giardino retrostante la Scala Santa, presso la basilica di San Giovanni in Laterano a Roma. Secondo esperti la pianta potrebbe avere alcuni secoli ed essere quindi fra i più vecchi melograni d’Italia. Pianta carica di simbologie, il melograno era molto apprezzato anche dai Romani come simbolo di fertilità. ABRUZZO Fico Reginella (Ficus carica L.) La pianta madre Comune: Bucchianico (CH) Circonferenza del tronco: 1,40 m. Età stimata: circa 60 anni L’albero si trova al margine di campi coltivati; è una delle varietà più antiche d’Abruzzo. In passato i fichi dell’area chietina erano famosi fino a Roma per la loro dolcezza e bontà. MOLISE Olivo di Venafro (Olea europaea L. var. europaea) La pianta madre Comune: Venafro (IS) Circonferenza del tronco: circa 5 m. Età stimata: millenario Questo patriarca vegetale è uno dei più vecchi olivi del Molise; infatti Venafro era nota fin dal tempo dei Romani per le sue coltivazioni di olivo; la varietà è la Licinia, detta anche “Aurina” per il colore dorato del suo olio. CAMPANIA Vite di Taurasi (Vitis vinifera L.) La pianta madre Comune: Taurasi (AV) Circonferenza del tronco: oltre 1 m. Età stimata: circa 300 anni La vite vegeta in un vigneto antichissimo alla periferia di Taurasi, insieme ad altri patriarchi e produce uve a chicco blu-violaceo dal quale si produce un ottimo vino. PUGLIA Fico di Otranto (Ficus carica L.) La pianta madre Comune: Otranto (LE) Circonferenza del tronco: circa 2 m. Età stimata: secolare Si tratta di uno dei fichi più vecchi del Salento che cresce presso le fonti di Carlo Magno, avvolto dall’edera che lo abbraccia. La pianta, di varietà Della Monaca, produce fichi dolcissimi. CALABRIA Vite Mantonico di Bianco (Vitis vinifera L.) La pianta madre Comune: Bianco (RC) Circonferenza del tronco: 0,80 m. Età stimata: oltre 100 anni Da questo straordinario vitigno, dalla storia millenaria e il cui nome dal greco significa “profetico” gli antichi ricavavano un vino che i greci offrivano a sacerdoti e indovini, quindi personaggi di grande rispetto. BASILICATA Olivo di Ferrandina (Olea europaea L. var. europaea) La pianta madre Comune: Ferrandina (MT) Circonferenza del tronco: 8,00 m. Età stimata: millenario L’albero si trova in località Le Fergole, all’interno di un oliveto millenario ed è uno dei più grandi olivi della Basilicata per dimensioni ed età. Si tratta della varietà Maiatica, dalla quale si produce un olio straordinario; può essere consumata anche come oliva infornata. SICILIA Vite Corinto Bianco (Vitis vinifera L.) La pianta madre Comune: Belpasso (CT) Circonferenza del tronco: circa 1 m. Età stimata: trecento anni Questo antichissimo vitigno, giunto in Italia con i Greci, era considerato estinto in Grecia ma poi è stato ritrovato in Sicilia. Il Corinto Bianco produce grappoli alati con chicchi di piccole dimensioni e senza semi, dai quali gli antichi producevano un vino afrodisiaco molto apprezzato. SARDEGNA Olivastro di Luras (Olea europaea L. var. sylvestris (Miller) Brot.) La pianta madre Comune: Luras (OT) Circonferenza del tronco: 13,10 m. Età stimata: oltre tremila anni E’ l’olivo più vecchio e grande d’Italia ma probabilmente fra i più vecchi del bacino Mediterraneo. Parliamo di un vero e proprio matusalemme dotato di un corredo genetico di straordinaria longevità e resistenza alle avversità climatiche e parassitarie.