Africa: i personaggi
- Donne handicappate del Burkina Faso. Una macchina industriale per fare il pane Cercasi
di Paola Pastacaldi
Intervista al maestro elementare del Burkina Faso Salifo Zare, vincitore del Premio Civilitas 2013 di Conegliano, che vive a Treviso dal 2001. La sua associazione che raccoglie una decina di maestri africani di vari Paesi, Educatori Africani Italiani Senza Frontiere, con sede a Treviso, cerca una macchina industriale per il pane per dare lavoro a 800 donne sole di una grande associazione di donne disoccupate di Garango in Burkina Faso e ad un foltissimo gruppo di ragazzi di strada in sedia a rotelle che vivono mendicando. 'Un modo per dare da mangiare ma anche dignità a queste persone'.
'Vorrei impiantare questo grande panificio nella capitale Ouagadougou così che daremo pane a tanti e lavoro alle donne. Ma anche ai molti ragazzi sfortunati che vivono su una sedia a rotelle, perché hanno perso l’uso delle gambe e non fanno nulla. Passano tutto il giorno a chiedere la carità. Sarebbe molto importante aiutarli a diventare autonomi e ad autogestirsi. Dovrei trovare un tecnico che aiuti a realizzare questo panificio e che si occupi della fabbricazione del pane e che insegni a questi ragazzi che non hanno gambe come fare, perché non possono impastare ovviamente. Le donne potrebbero occuparsi della vendita attraverso i panifici e altri negozietti che hanno avuto già dei prestiti per aprire la loro attività, dove vendono anche sale, pigmenti e acqua con frigoriferi (fanno le salse piccanti con i fogli di Baobab). Qui in Burkina hanno anche organizzato la vendita di olio di burro di Karité grazie ad una Ong Bambini nel Deserto di Modena”.
- Mare Nostrum di Shirin Fazel RamzanaliShirin Ramzanali Fazel è una scrittrice di origine somala-pakistana. Nata a Mogadiscio dove ha frequentato le scuole italiane. Si è trasferita in Italia agli inizi degli anni settanta.Oggi vive a nel Regno Unito a Birmingham, dove collabora con l’Università di Warwick nel progetto Transnationalizing Modern Languages. E’ una delle prime scrittrici del movimento conosciuto come letteratura italiana della migrazione. La poesia Mare Nostrum è stata scritta di getto dall'autrice dopo aver seguito, certamente con sofferenza, tanti talk show italiani senza avere la possibilità di replicare alle incongruenze e ai commenti forse inutili di tanti politici.
- La onlus Jacaranda di Treviso finanzia aiuti in Zambia Vicino a Livingstone: scuola media e tanti computer per duecento ragazzi di un sobborgo / villaggio
di Paola Pastacaldi, 23 marzo 2015
Le iniziative private di solidarietà in Africa sono una galassia difficile da descrivere. I motivi che spingono le persone a dare un aiuto a chi non ha da campare sono i più svariati, così come le modalità. Ma in generale la motivazione più solida è che l’Africa, con i suoi bisogni a volte estremi, è in grado di dare più di quello che riceve.
Noi, ricchi o benestanti nonostante la crisi (siamo sempre una banca che cammina rispetto ad un africano medio), abbiamo bisogno di dare un senso alla nostra vita. E l’Africa, non tutta ovviamente, perché ci sono ormai zone di notevole crescita economica, offre lo scenario più intenso e significativo per sentirsi utili a questo mondo. Forse ci dà fastidio ammetterlo, ma è così. Oggi si discute sull’utilità di questi sostegni e il mondo Occidentale ha capito che, se vuole veramente sostenere i paesi in via di sviluppo, deve aiutare chi ha bisogno a rimanere nel suo Paese. Tra le mille modalità di sostegno, quella della scolarizzazione rimane il mezzo più capace di sortire questo effetto e quello, dunque, che merita più aiuto.
L’Associazione Progetto Jacaranda, composta da una manciata di donne venete di Treviso, è una di quelle onlus che hanno deciso di dare una mano all’istruzione in Africa, Zambia per la precisione, principalmente prima infanzia elementare e media, ma anche qualcosina a quell’università. Il progetto Jacaranda prende il nome dal bellissimo e grande albero che ad ottobre si infiora di mimose blu e il cui legno è il prezioso palissandro. Lo Zambia è una ex colonia britannica , ora repubblica dell’Africa centro subsahariana con 12 milioni di abitanti, indipendente dal 1964. Un paese grande due volte e mezzo l’Italia, democratico e tranquillo, ma molto povero. In Zambia non va a scuola un terzo dei ragazzi dai 7 ai 13 anni.
- NON IN MIO NOME
di IGIABA SCIEGO, Internazionale, 7 gennaio 2015
Oggi mi hanno dichiarato guerra. Decimando militarmente la redazione del giornale satirico Charlie Hebdo mi hanno dichiarato guerra. Hanno usato il nome di dio e del profeta per giustificare l’ingiustificabile. Da afroeuropea e da musulmana io non ci sto.
* Igiaba Scego, il cui nome completo è Suban Igiaba Ali Omar Scego (Roma, 1974), è una scrittrice italiana di origine somala.
- Intervista a Wole Soyinka: la corruzione? Non è un male solo africano, riguarda anche casa vostra
di Paola Pastacaldi
Il colonialismo non è una parola che appartiene al passato. Il colonialismo, non solo ha lasciato dei segni tutt’ora evidenti nei Paesi colonizzati, - questo lo sappiamo bene - ma vive ancora nei regimi dittatoriali sotto forma di un nuovo colonialismo che a volte è più inetto e corrotto di quello del passato. E’ Wole Soyinka, nigeriano, premio Nobel per la letteratura nel 1986, - primo africano a ricevere il Nobel - a spiegarci questo aspetto dell'Africa moderna. Wole Soyinka è arrivato sabato a Pordenone, graziosa cittadina del Friuli, in qualità di protagonista del Festival Dedica (che proseguirà sino al 24 marzo) quest’anno interamente dedicato a lui e ai suoi scritti con letture, rappresentazioni teatrali, interviste e musica.
- L'esploratore veneto che ha segnato la storia dell'espansione coloniale italiana. Franchetti ed il mal d'Africa.
di Paola Pastacaldi Corriere del Veneto (Corriere della Sera) - 9 Dicembre 2011