Africa: le notizie
- “Ho visto Fuocoammare” di Paola Pastacaldi Ho visto Fuocoammare, il film di Gianfranco Rosi premiato con l’Orso d’Oro al Festival Internazionale del cinema di Berlino. Temevo di dover vedere ancora più orrore di quello che vediamo tutti i giorni nei tg, la morte narrata con le banali parole dei giornalisti, e l’inferno dei migranti fattosi spettacolo, perché privo di emozioni nella sua ripetizione e nell’anonimità dei numeri. Temevo di conoscere le storie di quelle persone che fuggono da guerre, fame, Isis e muoiono annegate, soffocate, picchiate, stuprate, violentate prima di toccare la terra che per loro simboleggia la Sopravvivenza e l’ultimo straccio di una volontà di vivere, l’ultima, l’ultima davvero, Speranza, prima di lasciarsi trasportare dalla disperazione della morte psichica e fisica. Temevo in sostanza, penso come tutti, di dover fare i conti con ciò che quelle morti provocano in noi cittadini di un Paese senza guerra, senza carestie, senza Isis o dittature di qualunque tipo. Paura dell’Inferno, una paura ancestrale. Paura del dolore e del male.
- PARLIAMO D'AFRICADomenica 10 maggio
Al MERCATINO DEI FIORI ALLE FORNACI DEL SILE
Dalle 9.00 alle 19.00 (Via Gardan a Casale sul Sile, Treviso, oltre il ponte sul Sile vicino agli impianti di rugby e di calcio).
Parliamo d’Africa: l’Eritrea, la terra dei nostri nonni.
Portate i vostri diari e le vostre foto, le lettere del periodo coloniale.
Incontro con la giornalista e scrittrice Paola Pastacaldi che sarà presente con il suo ultimo libro, il romanzo L’Africa non è nera sulle avventure degli italiani in Eritrea (Mursia).
- MODA DAL MONDO L’Africa da indossare
DI ANGELO RUGGERI, D Moda Repubblica, 7 novembre
Dalle distese della savana alle passerelle di tutto il mondo. Oggi la moda realizzata in Africa e ispirata alle sue tradizioni, completamente etica e sostenibile, è sempre più di tendenza. Ed è una fonte d'ispirazione anche per musica e fotografia: ecco come
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- Geni etiopi e evoluzione umana
Oggiscienza
Linguistica, antropologia e genetica collaborano ormai da tempo, unite dallo scopo di tracciare ipotesi sull’evoluzione delle popolazioni umane. Un’area del mondo particolarmente interessante a questo proposito è il corno d’Africa, da cui secondo alcune teorie sarebbe partita la specie umana poi trapiantatasi in Europa. Una ricerca britannica ha ora cominciato a svelare l’eredità genetica delle popolazioni etiopi, dotate di uno dei gradi di diversità maggiori del mondo. I ricercatori hanno scoperto che i genomi di alcuni popoli etiopi hanno somiglianze sorprendenti con quelle delle popolazioni di Israele e Siria, il che sembra dare un qualche fondamento genetico alla leggenda della Regina di Saba.
La ricerca, pubblicata sull’American Journal of Human Genetics, ha rivelato una mescolanza genetica, risalente a circa tremila anni fa, tra etiopi e popolazioni non africane. I dati sull’origine geografica e sul periodo in cui sarebbe avvenuto questo mix, supportati anche da studi linguistici precedenti, sono consistenti con quelli della leggenda della Regina di Saba che, secondo il libro etiope Kebra Nagast (per inciso, si tratta di uno dei testi sacri del rastafarianesimo) ebbe un figlio dal re Salomone d’Israele, e che è menzionata sia nella Bibbia sia nel Corano.
- Leggere l’Africa attraverso la sua cultura. Incontro con la rivista “Africa e Mediterraneo”Sabato 31 marzo, alle 18.30, presso la Biblioteca Dergano-Bovisa di Milano, saranno presentati gli ultimi due numeri della rivista “Africa e Mediterraneo” sul Senegal
- Presentazione del volume “Comunicare l’immigrazione – Guida pratica per gli operatori dell’informazione”
da Africa e Mediterraneo, rivista semestrale
Lunedì 20 febbraio 2012, alle 10,30, presso il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale, Sapienza Università di Roma, Via Salaria 113 a Roma verrà presentato alla stampa e distribuito ai partecipanti fino ad esaurimento delle copie un manuale contenente dati e informazioni sui temi dell’integrazione e dell’immigrazione, per contribuire a realizzare un’informazione realistica e non distorta sull’apporto dei cittadini stranieri al nostro paese.
Il libro “Comunicare l’immigrazione' è una guida pratica per gli operatori dell’informazione”, realizzato da coop. Lai-momo, editrice di Africa e Mediterraneo, e dal Centro studi e ricerche Idos, curatore del Dossier Statistico Immigrazione Caritas Migrantes, fornisce un quadro di riferimento relativo al riparto di competenze istituzionali in materia di immigrazione, oltre a dati quantitativi e indicatori territoriali che mettono in luce i benefici del fenomeno migratorio per la società ospitante; propone una sintesi comparativa a livello europeo delle principali norme che regolano lʼingresso ed il soggiorno degli stranieri e dei principali indici di integrazione, e offre, infine, esempi di buone prassi comunicative e racconti di storie di migrazione di successo.
- NIGERIA, SOCIAL NETWORK INFIAMMANO GIOVANI E DEMOCRAZIA
AGIAFRO, 10 febbraio 2012
Lagos (Nigeria), 10 feb. - Con oltre 1,65 milioni di ‘tweets’ negli ultimi tre mesi del 2011, la Nigeria risulta la terza nazione africana piu’ attiva e dinamica con il mondo dell’on line. Lo rileva una ricerca effettuata da un prestigioso istituto di Nairobi, capitale del Kenya. La dinamicita’ e la dimestichezza con internet dei giovani nigeriani oramai non sorprende piu’ gli esperti, e rappresenta un fattore decisivo per l’affermazione dei diritti civili e politici nella nazione piu’ popolosa del continente (160 milioni di abitanti). La prova e’ arrivata con l’ondata di proteste e scioperi di gennaio conto il caro-vita che ha costretto il governo centrale a importanti concessioni e ha fatto pensare all’arrivo della “primavera araba” sotto il Sahara.
- Infibulazione, in Italia 3mila bambine rischiano le mutilazioni genitali
Il Messaggero, 6 febbraio 2012
ROMA - Tremila bambine nate e cresciute in Italia rischiano di essere sottoposte a mutilazioni genitali. Sono le figlie delle immigrate che provengono dal Corno d'Africa o dal Mali o dall'Egitto. Per queste madri è necessario rispettare le tradizioni, anche se ci si trova a migliaia di chilometri dalla terra d'origine e anche se questo significa sottoporre la loro bambina ad una procedura chirurgica, non in strutture sanitarie dove è vietata (in Italia si rischia la reclusione fino a 12 anni) ma affidandola a mammane e privati che ne traggono pure un profitto economico.
Clandestinità. Il tutto in un circuito clandestino che sfugge ai controlli, passa sotto traccia ed è quello dei negozi in cui si fanno i piercing e tatuaggi, con strumenti di fortuna e in condizioni igieniche precarie, basta andare poco fuori dai confini italiani, in Paesi come la Svezia che recentemente si è dotata di una legge contro le mutilazioni genitali femminili.
- ECONOMIA Africa, le mire del Dragone Pechino maggior partner del Continente.
di Andrea Pira, 6 febbraio, Lettera 43
Il futuro delle relazioni sino-africane è luminoso, almeno quanto la nuova sede dell'Unione africana ad Addis Abeba. La torre di marmo e vetro, alta 113 metri per una superficie di 110 mila metri quadri, è costata 200 milioni di dollari. Versati interamente da Pechino.
Non sorprende, dunque, che i 54 capi di Stato africani, riuniti a fine gennaio per l’annuale assemblea, abbiano accolto con ogni onore l'inviato cinese, Jia Qinglin, presidente del Comitato nazionale della Conferenza politico consultiva del Dragone.
«I rapporti tra Africa e Cina si basano sul mutuo sostegno e l'assistenza reciproca», ha detto l’asiatico intervenendo al summit. E ancora: «Il nostro sostegno all’Africa non ha mai avuto motivazioni politiche».
- In Africa sempre più preoccupante il fenomeno delle 'terre in affitto'
R.B. Radio Vaticana 3 febbraio 2012
Le terre coltivabili del continente africano sono sempre più a rischio sfruttamento da parte delle multinazionali del settore alimentare. È la denuncia della coalizione di ong Rights and Resources Initiative, secondo la quale il fenomeno del land grabbing coinvolge ormai 35 Paesi e affama circa 428 milioni di persone.
- SALUTE, MORTALITA' MALARIA CALATA DEL 33% IN DIECI ANNI
AGIAFRO, 2 febbraio 2012
Monrovia, 2 feb. - In Africa la malaria fa sempre meno paura, tanto che nella maggior parte della sue nazioni non risulta piu' la prima causa di morte tra i bambini fino a cinque anni. Nell'ultimo decennio, secondo i dati elaborati dall'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms), la mortalita' per cause collegate alla malaria si e' ridotta del 33 per cento.
- Nasce 'l'iPad africano', costa 228 euro
AGI, 1 febbraio 2012
Funziona bene ed e' a buon mercato il primo 'tablet' 'made in Africa' da ieri in vendita a Brazzaville e atteso entro la prima meta' di febbraio in dieci paesi dell'Africa Occidentale, ma anche in Belgio, Francia e in India. Il mitico iPad della Apple ha dunque un nuovo e inedito concorrente - spiega l'agenzia missionaria Misna, rilanciando 'Jeaune Afrique' - grazie all'inventiva dell'informatico congolese Verone Makou, consigliere per le nuove tecnologie della comunicazione del ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni di Brazzaville.
- Intervista con Romano Prodi: un patto tra Italia, Francia e Spagna per rilanciare l'Europa
di Riccardo Barlaam, Il Sole 24 Ore
Addis Abeba - Sul tavolo dell'hotel, in giardino, sotto un sole africano, ci sono due cartoncini, forse il retro di una scatola di fazzoletti, pieni di parole scritte a mano fitte fitte: «Sono alcune riflessioni sul capitalismo. Non avevo fogli di carta. Ora devo ricopiarli».
Romano Prodi, 72 anni, non ascolta i consigli dei suoi che lo invitano a stare all'ombra («comincio a vivere sopra i 30 gradi», ride sornione). Come un gatto dalle sette vite sembra in forma più che mai. Parla a ruota libera dell'Europa e dell'Africa, delle elezioni francesi, della Grecia. Dell'Italia del Governo Monti e perfino del Giro d'Italia («mi hanno invitato, mi piacebbe andare ma non so se riuscirò…»).
È ad Addis Abeba, la Bruxelles africana, per la terza edizione del convegno organizzato dalla sua Fondazione per la collaborazione tra i Popoli: «Africa, 54 Paesi, una Unione».
- Revolution, social media, cyber protest . Live, on the Egyptian street
by Navid Hassanpour, Le Monde Diplomatique, febbraio 2012
It’s already the conventional view that new social media inspired and aided the Arab Spring, especially the Egyptian revolution. The reality was a little different
- IMMIGRAZIONE- GUIDA PER GIORNALISTI: CONOSCERE PER INFORMARE
Ansa, 20 febbraio 2012
Nel 53% dei casi si parla di immigrati in articoli legati alla cronaca nera, perciò non sorprende che quasi la metà degli italiani (il 46% secondo un recente rapporto Eurispes) abbia un atteggiamento di diffidenza nei loro confronti: «La comunicazione su questo tema - dice il sottosegretario al Welfare - è quanto meno carente: si punta soprattutto su argomenti funzionali alla creazione di stereotipi, anche il linguaggio usato e i dati proposti producono un atteggiamento negativo». Attraverso un finanziamento europeo, il ministero ha prodotto un manuale ad uso degli operatori della comunicazione, 'Comunicare l'immigrazionè, una guida pratica per gli operatori dell'informazione, realizzato dal Centro studio Idos (che realizza in dossier Caritas Migrantes) e alla cooperativa Lai-mono, presentata a La Sapienza.
- AFRICA. Somalia. Pirati o benefattori?
di Joshua Massarenti, Vita 3 febbraio 2012
«Senza di noi le popolazioni non vivrebbero»
“Il sequestro delle navi ci consente di rifornirci di derrate alimentari. Compriamo delle capre per distribuire della carne e del khat (erba narcotica diffusa in Africa orientale, ndr). Insomma, introduciamo denaro nell’economia del paese. Senza di noi, come pensa che le popolazioni locali possano sopravvivere? Tutti i pesci delle nostre acque sono stati portati via”.
- ELEZIONI. Senegal sull'orlo della guerra civile
Scontri e morti dopo la candidatura di Wade e lo stop a Youssou Ndour, di Joshua Massarenti, Vita 31 gennaio 2012
Tre morti in 48 ore. E’ il bilancio della protesta che sta dilagando dopo l’autorizzazione concessa dal Consiglio costituzionale senegalese al presidente uscente Abdoulaye Wade di candidarsi per la terza volta consecutiva alle elezioni presidenziali.
Quelle previste il 26 febbraio prevedevano la partecipazione del musicista Youssou Ndour (in foto), ma i cinque ‘saggi’ del Consiglio (nominati da Wade) hanno bocciato la sua candidatura sostenendo che la star internazionale non ha saputo presentare un numero sufficiente di firme valide. Non è quindi servito a nulla il ricorso deposto da Ndour due giorni fa che sosteneva di aver superato la soglia delle 10mila firme richieste. Tutto regolare invece per quanto riguarda Wade.
- L'ALLARME Africa, morire di ritardo Da luglio 50 mila decessi per fame. Aiuti troppo lenti.
di Antonia Del Re (Lettera 43, quotidiano online, 29 gennaio 20102)
Lo stato di carestia è stato dichiarato nel luglio 2011. Da allora, nel Corno d'Africa, almeno 50 mila persone sono morte a causa della malnutrizione. Di queste, secondo l'Unicef, più di 30 mila sono bambini. E la mancanza di cibo e acqua minaccia ancora la vita di 150 mila persone.
DALL'ONU 1,5 MILIARDI DI DOLLARI. Durante l’estate, gli abitanti a rischio erano 750 mila. Il numero è calato notevolmente anche grazie a 1,5 miliardi di dollari di aiuti stanziati dalle Nazioni unite, che hanno garantito cibo e assistenza alla popolazione. Tuttavia, decine di migliaia di morti pesano sulla coscienza dei governi che non hanno saputo gestire l'emergenza e che vengono accusati di un ritardo catastrofico.
Un rapporto pubblicato da Oxfam (Oxford committee for famine relief) e Save the children li accusa di troppa lentezza nei soccorsi.
- In Africa l'accesso a Wikipedia è gratis. Gli abbonati alla compagnia telefonica Orange non pagheranno la connessione per visitare l'enciclopedia
24 gennaio 2012, LaStampa.it
La conoscenza è potere. Per questo l’enciclopedia on-line Wikipedia ha stretto un importante accordo con la compagnia telefonica Orange per offrire in modo gratuito i contenuti del sito sui telefonini e sugli smartphone dei clienti africani e mediorientali. Gli utenti che si collegheranno a Wikipedia non dovranno pagare il costo del traffico dati della connessione.
- Dal cacao al cioccolato, la nuova frontiera dell'Africa KANDEH K. YUMKELLA*
KANDEH K. YUMKELLA, *Direttore generale delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale (Unido). La Stampa.it
Come africano, il mio sogno per il prossimo decennio è vedere il continente produrre e vendere cioccolato a 300 milioni di cinesi invece di esportare materie prime come il cacao. Diverse settimane fa, al simposio Cina-Africa a Xiamen, in Cina, ho sperimentato questa visione sul pubblico e gli oltre 2.000 delegati si sono uniti in un applauso scrosciante.
- E ora le donne dicono basta
di Giulia Cerqueti, Famiglia Cristiana, 25 novembre 2011
Il 25 novembre è la Giornata internazionale contro la violenza di genere. A Milano, Intervita Onlus propone un documentario sulla lotta contro le mutilazioni genitali femminili.
Per le donne africane è ancora una piaga terribilmente diffusa, difficile da sradicare. Le mutilazioni genitali femminili rappresentano una barbarie, una violazione dei diritti, una pratica disumana che provoca alle donne enormi sofferenze, traumi psicologici, infezioni gravi, spesso anche la morte. Secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità, tra 100 e 140 milioni di di bambine, ragazze, donne nel mondo hanno subìto una forma di mutilazione genitale che, a seconda del gruppo etnico di appartenenza, varia da un taglio o escissione parziale fino all'infibulazione.
- SOCIETÀ E POLITICA SCENARI ma i Narratori Africani Scelgono la Lingua di Leopardi e Calvino
di Pietro Citati, il Corriere della Sera, 6 novembre 2011
Perchè molti scrittori africani e maghrebini oggi scelgono l' italiano? Perché all' inizio del nostro secolo, malgrado le influenze subite e i danni che si è inferto da solo, è ancora una lingua ricca, leggera, complessa, nobile, musicale: la lingua che adorava ed esaltava Leopardi, e che nei tempi moderni ha conosciuto l' amore di Gadda e di Calvino.
- Namibia, una mostra e un libro di Giancarlo Iliprandi alla Galleria Nuages di MilanoIn attesa della abituale partecipazione al Rendez-vous du Carnet deVoyage di Clermont-Ferrand,
Giancarlo Iliprandi torna alla Galleria Nuages di Milano, via del Lauro 10, dal 3 novembre al 3 dicembre, con una serie di disegni ed acquarelli dedicati alla Namibia. Uno dei paesi più sereni di questa tormentata Africa. Senza per questo rinnegare la sua passione per gli spazi infiniti.
- La colonia eritrea: dibattito letterario alla Summer School di Ca' FoscariDomani alle ore 10, al Polo Didattico San Basilio di Ca' Foscari a Venezia, all'interno del corso di Letteratura Interraziale della Summer School, coordinato dal professor Werner Sollors dell'Università di Harvard, la scrittrice e giornalista Paola Pastacaldi terrà una lezione agli studenti di lingue sul suo romanzo 'L'Africa non è nera', ambientato in Eritrea durante il periodo coloniale.
La scrittrice ne parlerà con gli studenti, i quali hanno nel corso dell'anno hanno tradotto in inglese una parte del romanzo. Il romanzo costruito su basi storiche racconta l'epopea degli italiani nella colonia eritrea, è ambientato ad Asmara e racconta le vicissitudini storiche che coprono il periodo che va dal 1935 alla fine della colonia e del protettorato britannico nel 1951.
- Macché New York o Tokyo. La città più cara al mondo è in Angola
di Riccardo Barlaam, Africablog Il Sole 24 ore
Luanda, la capitale dell'Angola, si colloca a sorpresa al primo posto come la città più cara, mentre Karachi, la capitale del Pakistan, la più economica del mondo. Lo afferma il rapporto sul costo della vita pubblicato da Mercer in cui è stato analizzato il prezzo di generi alimentari, trasporti, abitazioni, abbigliamento di oltre 200 città del mondo.
- Festival d'Africa alle Cascine
di Paolo Russo, La Repubblica Firenze 19 luglio 2011
Con la sua carovana di musica, danza, cibo, incontri, dal 21 al 23 luglio la cultura tuareg torna al Festival au Desert grazie a Fabbrica Europa. Artisti di Mali, Niger, Senegal e Francia si incontrano qui con colleghi italiani. Così al via il 21.
- «Cuore di tenebra» diventa fantascienza
di Dina D'Isa, Il Tempo, 7 luglio 2011
Il regista Peter Cornwell sta girando in Usa il suo film ambientato nello spazio e tratto dal romanzo di Conrad
- Crisi alimentare nel Corno d'Africa a causa di una gravissima siccità
di Irene Pugliese, Radiovaticana, 30 giugno 2011
“La perdita di raccolti, rappresenta l’impossibilità delle famiglie di riuscire a sopravvivere. Per quanto riguarda l’allevamento - che nella regione è principalmente di cammelli e mucche - è addirittura devastante l’effetto, perché ci sono famiglie che hanno perso quasi la metà del loro intero gregge. Dal punto di vista sanitario, medico, non avendo risorse proprie, non si può accedere a servizi medici che sono a pagamento. Inoltre, non si può avere accesso all’acqua perché anche l’acqua, in questo angolo del mondo, è a pagamento”.
- Algeri. Mostra sui best seller italiani più venduti all'estero
30 giugno. AGI
La storia dell'editoria italiana condensata in 2mila copertine di libri 'doc'. Finite le tappe di Pechino, Barcellona e L'Aja, la mostra itinerante 'Copy in Italy, autori italiani nel mondo' sbarca in Nord Africa e approda all'Istituto di cultura di Algeri a partire dal 7 luglio. La mostra, promossa dalla Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, in collaborazione con l'Associazione italiana editori, ricostruisce storie e immagini di autori italiani a caccia di fortuna e successi fuori dai confini nazionali.
- CERCANSI TUTOR PER CRONISTI AFRICANI La storia del sito AfricaTimesNews dove le notizie sono scelte e scritte da africani
di Paola Pastacaldi
- Ofelia e il grande banchiere L'America dimentica la privacy (che ha inventato)
di Paola Pastacaldi
- Tripoli, i coloni veneti e il petrolio impossibile
di Paola Pastacaldi, 1 maggio 2011, Il Corriere del Veneto
Fu chiamata l’operazione dei ventimila, tanti dovevano essere i coloni a sbarcare in quello «scatolone di sabbia» che era la Libia del 1938. I coloni avrebbero dovuto trasformare le desolate e aride pianure desertiche, dove soffiava forte il ghibli, in campi fertili, spianare i terreni rocciosi e creare una prospera agricoltura fitta di aziende e colture felici che avrebbero cementato il progetto di cambiamento della Libia come quarta sponda dell’Italia, ormai per legge territorio metropolitano. Non più emigrazione, non più miseria ma partenza trionfante, progetti grandiosi e terra promessa, quasi Eldorado. In Libia avrebbero trovato tutto pronto, case, attrezzi e sementi e bestiame.
- E Ardito Desio trovò il petrolio in Libia
di Antonio Airò, Avvenire
Nel 1937/38 il Governatore Italo Balbo fece arrivare 20mila contadini veneti con l’obiettivo di trasformare il deserto in campi coltivalti (quello che poi ha fatto Israele nel Neghev). Mancava l’acqua. Il prof Ardito Desio (Politecnico di Milano – futuro conquistare nel 1954 del k2) trovò l’acqua, ma anche il petrolio. Nel Politecnico di Milano è conservata una ampolla con quel petrolio. I veneti sono all’origine della fortuna della Libia nel dopoguerra, quando il petrolio venne sfruttato prima dagli inglesi e poi da altre compagnie tra le quali l’Eni.
- LA CAMPAGNA Un Sms per salvare 8.000 bambini
La Repubblica, 4 aprile,
L'Africa chiama per la lotta alla fame
Il contributo solidale fino al 20 aprile prossimo per sottrarre dalla sofferenza per la fame, dalla malnutrizione e dall'AIDS minori in Kenia, Tanzania e Zambia. Progetti da 10 anni
- Guangzhou, Cina: la terra promessa dei business man africani Il Chinese dream esportando telefonini in AfricaHong Kong , (TMNews) - Dagli scantinati fatiscenti di questo palazzo di Hong Kong, Ali Diallo vende prodotti elettronici destinati al mercato africano. Un business milionario in costante crescita quello di Ali e di altri imprenditori africani che, come lui, hanno trovato in Cina la terra promessa. Secondo alcune stime, quasi un quinto dei telefoni cellulari usati in Africa è passato da qui.
- CORNO D'AFRICA. Etiopia, emergenza e tensioni
Vita.it, 30 gennaio 2012
Gloria Polucci, responsabile paese e coordinatrice dei progetti del VIS in Etiopia , ha aggiornato sulla situazione della zona in cui lavora, la Somali Region. 'Nella Somali Region la tensione è molto alta e la situazione sempre più allarmante. Si sono registrati scontri tra tribù locali sulla strada per Dolo per cause politiche: è stata creata una nuova Provincia nella Regione Somala abitata da queste due tribù e ci sono scontri per determinare quale sia la capitale della provincia. Ci sono stati 20 morti e alcune settimane fa si sono svolte riunioni d’emergenza con il Governo qui ad Addis Abeba per decidere il da farsi. L’Ambasciata Italiana già da quasi un mese avvisava della pericolosità dell’area soprattutto in rapporto agli scontri che ci sono sul confine tra Kenya e Somalia e tra Etiopia e Somalia. A questi ora si aggiungono anche scontri interni.
- La mia Etiopia a New York
di Livia Manera, Corriere della Sera, 28 febbraio 2011
Dinaw Mengestu, l’autore di 'Leggere il vento' (Piemme) «né bianco né nero», che l’America ha trasformato in una star. «L’orgoglio di essere africano, il dramma di essere emigrato». Chiedete a un etiope che abbia mai riempito un formulario d’immigrazione americano quale casella abbia barrato alla voce razza, e vi risponderà senza esitazione quella con scritto «Altro».
- Al-Jazira, une chaîne libre au Proche-Orient La télévision arabe qui dérange
par David Hirst, Le Monde Diplomatique, 11 febbraio 2011
Plus que tout autre, le contexte médiatique arabe se caractérise par le conformisme et la révérence. La plupart des grands médias sont contrôlés, directement ou indirectement, par les pouvoirs politiques qui y font régner une implacable censure. La chaîne Al-Jazira, du Qatar, diffusée vingt-quatre heures sur vingt-quatre par satellite, constitue une exception. La qualité de ses informations, sa liberté de ton et son irrespect à l’égard des pouvoirs établis suscitent un formidable engouement.
- Parma e la sua storia coloniale: ecco il progetto di Parma per gli altri insieme all'Istituto Storico della Resistenza
Parmatoday 16 novembre 2017
Parma e la sua storia coloniale: ecco il progetto di Parma per gli altri insieme all'Istituto Storico della Resistenza
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Parma e la sua storia coloniale: ecco il progetto di Parma per gli altri insieme all'Istituto Storico della Resistenza
«Siamo alla ricerca di racconti, fotografie, articoli, oggetti e cartoline che possano restituire la visione dell’Etiopia ed Eritrea e di ciò che accadeva oltremare nel periodo coloniale e post-coloniale»
- Quando l’Italia era una colonia inglese Un saggio rievoca trent'anni di ingerenze di Londra nella politica e nell'economia italiana. Soprattutto, il suo fastidio per “sovranisti”’ come Aldo Moro ed Enrico Mattei
di Federico Cornaro, LINK IESTA, 7 dicembre 2015
Dopo Il golpe inglese (2011), Giovanni Fasanella, giornalista e autore di numerosi libri sugli anni del terrorismo e Mario José Cereghino, esperto di archivi anglosassoni, hanno appena dato alle stampe, sempre per l'editore Chiarelettere, Colonia Italia. Giornali, radio e tv: così gli inglesi ci controllano
- CULTURA. Badilisha, primo archivio digitale per poeti africani
di di Cecilia D’Abrosca, NENA, Agenzia di Stampa Vicino Oriente, 9 dicembre 2015
Nasce a Cape Town, in Sudafrica, il progetto “Badilisha Poetry X-Change”, prima raccolta digitale di lavori artistici e letterari di autori africani. L’idea iniziale nasce dalla volontà di creare un luogo di raccolta virtuale delle opere, al fine di evitarne la dispersione e l’usura, di garantirne la visibilità, la trasmissione e la conoscenza.
- Forbes : le 20 donne africane da seguire
Africa news, 31 dicembre 2013
Il magazine americano Forbes ha presentato la sua lista delle 20 donne africane più promettenti. Queste Wanda Women dei quattro angoli del continente hanno tutte meno di 45 anni e ognuna, nel proprio ambito, contribuisce all’evoluzione dell’Africa.
- Con 650 milioni ha superato gli Usa I cellulari hanno cambiato l'Africa
di Angelica Ratti, Italia Oggi
La telefonia mobile ha rivoluzionato il continente nero dove oggi si contano 650 milioni di telefonini. Più che negli Stati Uniti e in Europa. la difficoltà di installare linee telefoniche fisse ha facilitato la diffusione dei cellulari in Africa con i quali non si telefona e basta ma si trasferisce denaro e si regolano bollette e fatture.
- TransafricanaIn mostra le opere di 6 artisti, selezionati da Achille Bonito Oliva: Mikidadi Bush, Seni Camara, George Lilanga, Esther Mahlangu, Kivuthi Mbuno e Peter Wanjau. Il titolo nasce dalla storica linea ferroviaria che taglia in senso longitudinale e latitudinale l'Africa e dal desiderio di offrire un'arte 'di attraversamento'- A cura di Achille Bonito Oliva.
- INTELLETTUALI AFRICANI A DIFESA CULTURA CONTINENTALE
Agiafro, Notizie dall'Africa, 27 gennaio 2012
Gli scrittori, gli artisti, gli intellettuali africani dovrebbero organizzarsi e agire per convincere i leader politici a riformare il sistema scolastico dei rispettivi Paesi, in modo da insegnare alla nuove generazioni la ricchezza e l'eredita' della cultura continentale. E' l'appello di Sylvester Ogbechie, intellettuale nigeriano che insegna storia dell'Arte all'Universita' della California.
- Etiopia: giornalisti e oppositori dietro le sbarre
ilcorriere della sera.it, 25 settembre
emene Molla aveva chiesto l’autorizzazione per svolgere una manifestazione. Eskinder Nega aveva scritto un articolo auspicando che il nuovo anno, appena iniziato, potesse essere quello in cui la libertà d’espressione e di associazione sarebbe stata finalmente rispettata. Sileshi Hagos curava una rubrica su Radio 96.3. Nel suo messaggio di Capodanno, l’11 settembre, il partito di cui fanno parte Nathanial Mekonnen e Asaminew Berhanu aveva invocato “una lotta pacifica per dare la libertà al popolo”. Il 15 settembre questi sei uomini sono comparsi di fronte a un giudice di Addis Abeba, la capitale dell’Etiopia, per rispondere dell’accusa di appartenenza a un partito fuorilegge, il “Ginbot 7”: udienza breve, processo rimandato di un mese e ritorno in cella, negli uffici centrali della polizia investigativa di Maikelawi, a rischio di tortura e senza poter vedere familiari e avvocati.
- Elefanti, addio!
di Kuki Gallmann, il Blog Sole 24 ore, 7 settembre 2011
C'è ancora una speranza per elefanti e rinoceronti?
Dalle riserve e dai parchi africani arriva ogni giorno un bollettino di morte. Stanno sterminando elefanti e rinoceronti a una velocità impressionante. Ho deciso dunque di ospitare nel mio blog l'importante testimonianza della scrittrice Kuki Gallmann, un accorato appello che abbiamo pubblicato sul Domenicale scorso. Kuki Gallmann vive da 40 anni in Kenya dove, per onorare il nome del marito e del figlio morti in un incidente, ha fondato Gallmann Memorial Foundation e la Laikipia Nature Conservancy. Da allora lotta in prima linea contro il bracconaggio.
- Tripoli, i coloni veneti e il petrolio impossibile
di Paola Pastacaldi
Fu chiamata l’operazione dei ventimila, tanti dovevano essere i coloni a sbarcare in quello «scatolone di sabbia» che era la Libia del 1938. I coloni avrebbero dovuto trasformare le desolate e aride pianure desertiche, dove soffiava forte il ghibli, in campi fertili, spianare i terreni rocciosi e creare una prospera agricoltura fitta di aziende e colture felici che avrebbero cementato il progetto di cambiamento della Libia come quarta sponda dell’Italia, ormai per legge territorio metropolitano. Non più emigrazione, non più miseria ma partenza trionfante, progetti grandiosi e terra promessa, quasi Eldorado. In Libia avrebbero trovato tutto pronto, case, attrezzi e sementi e bestiame.
- UN IMPEGNO SOCIALE A FAVORE DELLE DONNE DEL BENIN. UN PROGETTO DELLE CANTINE BORTOLOMIOL
Adnkronos, 2 aprile 2011
- La mappa dell'invasione cinese in Africa
Il Sole 24 ore
- These winds of change may now reach across the Sahara The revolutions in the north have inspired sub-Saharan Africans. We can only hope the region's leaders take note
Wangari Maathai, Guardian, 8 marzo 2011
- Tripoli, arido suolo di dolore e fallimenti. IL SAGGIO . FEDERICO CRESTI RIPERCORRE LE TAPPE DI UN' IMPRESA SFORTUNATA. LA REPRESSIONE INTERE POPOLAZIONI FURONO DEPORTATE PER BATTERE I RIBELLI
di Paolo Mieli, Corriere della Sera 22 febbraio
Il bilancio negativo del colonialismo italiano in Libia .Difficoltà d' insediamento Le pesanti condizioni climatiche e la mancanza di attrezzature affliggevano i nostri connazionali
- Ma l’«Economist» aveva visto giusto La copertina sul declino di Mubarak
Il Corriere della Sera.it, 28 febbraio 2011
Non tutti i media sono stati colti di sorpresa dagli eventi in Nord Africa. Sul numero del 15 luglio 2010, l’«Economist» ha dedicato la copertina all’Egitto. Il titolo diceva: «Sabbie mobili. Nei Paesi arabi alleati dell’Occidente arriva il cambiamento». E l’editoriale - «La lunga attesa» - sosteneva che, dopo tre decenni di progresso economico ma di paralisi politica, «il cambiamento è imminente». Uno «special report» del corrispondente dal Cairo, Max Rodenbeck, spiegava, in anticipo di alcuni mesi sulla rivolta popolare, che, accanto a quella degli adulti, politicamente passiva, era cresciuta una generazione di giovani istruiti, urbanizzati e «occidentalizzati», che voleva riforme democratiche. E non sarebbero stati un leader ottantenne senza successori e una burocrazia antiquata e corrotta a realizzarle. Tutto questo - concludeva il settimanale - portava a prevedere «movimenti sismici a breve». Che poi, come si è visto, ci sono stati davvero. Da notare come, nella stessa inchiesta, l’«Economist» prevedesse cambiamenti altrettanto significativi per l’altro baluardo occidentale (ed energetico) dell’area: l’Arabia Saudita.
e. se.
- Tripoli e l'Occidente, amnesie e ambiguità. Le colpe nostre (e degli altri)
di Sergio Romano, Corriere della sera, 23 febbraio 2011
Silvio Berlusconi ha trattato la questione libica a suo modo e con il suo stile, vale a dire con una concezione dei rapporti internazionali in cui la chiave del successo è il grado di intimità che il presidente del Consiglio riesce a stabilire con gli uomini di Stato stranieri. Nel caso di Gheddafi questa impostazione ha prodotto risultati grotteschi e indecorosi.
- L'impossible arrive
Serge Halimi, Le Monde Diplomatique, 21 febbraio
Les responsables politiques aiment invoquer la « complexité » du monde pour expliquer qu’il serait fou de vouloir le transformer. Mais, dans certaines circonstances, tout redevient très simple. Quand, par exemple, après le 11 septembre, l’ex-président George W. Bush enjoignit à chacun de choisir entre « nous et les terroristes ». A Tunis, ce fut plutôt entre un dictateur ami et « un régime du type taliban au nord de l’Afrique (1) ». Ce genre d’alternative conforte les protagonistes : le dictateur se proclame seul rempart contre les islamistes ; les islamistes, seuls ennemis du dictateur.
- La rivolta infiamma il Corno d'Africa: venerdì a Gibuti opposizione in piazza
Il Messaggero, 17 febbraio 2011
- «L’italiano si studia dall’Asia all’Africa»
di Letizia Tesi, Corriere Canadese on line
- La meningite, il clima e la polvere Sahel
www. greenreport.it
New York, 15 febbraio 2011. I ricercatori del Research institute for climate and society (Iri) della Columbia University stanno analizzando la polvere dal Sahel per studiare il suo ruolo nella diffusione della meningite batterica nella regione più colpita da questa malattia debilitante e spesso mortale.
- La rivista “Congo - Africa” compie 50 anni
Radio Vaticana, 15 febbraio 2011
- Il futuro del continente è in mano alle donne africane
Alessandro Graziadei (Unimondo, 12 febbraio 2011)
- Diritti delle donne alla giornata di chiusura del Social Forum di Dakar
di Marina Piccone (Radio Vaticana, 13 febbraio 2010)
Si chiude oggi a Dakar, in Senegal, il World Social Forum. 75 mila i partecipanti. Tanti i temi trattati: dai diritti delle donne all’immigrazione, dallo sviluppo sostenibile delle comunità rurali all’economia basata su principi etici.
- L’Africa rinasce a Gorée
Alex Zanotelli (Nigrizia, 4 febbraio 2011)
Sull’isola di fronte a Dakar (Senegal), da dove furono imbarcati per le Americhe milioni di africani ridotti in schiavitù, si sta tenendo il Forum mondiale dei migranti. La riflessione di un missionario.
- Etiopia, il ritorno degli schiavi dell'Arabia Saudita Non avevano diritti. Ed erano sfruttati. Ma ora Riad se ne vuole sbarazzare. Per assicurare lavoro ai suoi cittadini. L'odissea degli immigrati africani espulsi dal Medio Oriente.
di Sonia Grieco, Lettera 43, 21 dicembre 2013
L’espulsione in massa di cittadini etiopi dall'Arabia Saudita sta mettendo a dura prova il governo di Addis Abeba, alle prese con il rientro, anche dopo anni, di quasi 140 mila suoi cittadini emigrati nella petromonarchia in cerca di lavoro.
Sono arrivati nelle ultime settimane con voli umanitari - ne sono stati effettuati circa 20 al giorno - nei sei centri di transito allestiti dal governo nella capitale etiope per accogliere migliaia di persone (fino a 7 mila al giorno).
Sono uomini, donne e bambini che in molti casi tornano a casa a mani vuote, dopo essere stati rastrellati dalle forze di sicurezza saudite in un'operazione di espulsione degli immigrati illegali che ha coinvolto cittadini di diverse nazionalità, soprattutto yemeniti, africani e asiatici.
- Sky Arte updates: cisterne d’autore a New York contro l’emergenza idrica in Africa. Arte pubblica con Jeff Koons e John BaldessariNon hanno la mole o l’imponenza dei grandi grattacieli, ma sono segni altrettanto identificativi di uno degli skyline pi
ArtTribune, 7 settembre 2014
Non hanno la mole o l’imponenza dei grandi grattacieli, ma sono segni altrettanto identificativi di uno degli skyline più famosi del mondo. Sono decine e decine – il New York Times, che ha tentato un censimento, si è arreso a quota 250 – le cisterne disseminate sui tetti della Grande Mela: grossi e goffi pentoloni in metallo da sempre destinati a raccogliere e conservare l’acqua che disseta, lava, rinfresca la metropoli. Elementi di un paesaggio urbano al centro di un programma che lega arte contemporanea e solidarietà, gettando un ponte tra il ricco Occidente e una delle aree più povere dell’Africa. Nasce nel 2007, su iniziativa dell’attivista Mary Jordan, il Water Tank Project: un lavoro di sensibilizzazione dell’opinione pubblica nei confronti del dramma dell’emergenza idrica che grava sul Corno d’Africa, condotto grazie alla reinterpretazione delle cisterne che sono – a New York – sinonimo dell’acqua stessa.