Africa: i libri
- Chinua Achebe. Una lettura postcoloniale di 'Heart of Darkness'. Chinua Achebe contro Joseph Conrad
di Martina Pagano 17.11.12 www.critcaletteraria.it
Nel saggio del 1975 “An Image of Africa: Racism in Conrad’s Heart of Darkness” lo scrittore nigeriano Chinua Achebe, celebre per il capolavoro Things fall Apart (Il Crollo, 1958) accusa Joseph Conrad di essere semplicemente un thoroughgoing racist, un convinto razzista.
La motivazione di Achebe appare chiara. In Heart of Darkness (1899) Conrad, attraverso Marlow, descrive l’Africa (il Congo Belga, scenario dell’opera) come un luogo remoto e selvaggio senza alcun legame con la civiltà (occidentale). Ma sono i suoi abitanti a impressionare Marlow. Egli, infatti, è sconvolto all’idea che si tratti di umani e che non via sia nessuna differenza fra lui ( e gli inglesi) e loro.
- Spiccare il volo
di Paola Pastacaldi, 18 settembre 2014
Spiccare il volo? Altro non è che la volontà di arrivare a conquistare un diploma di scuola media inferiore. Troppo poco? No, è invece moltissimo per quei giovani e ragazzi stranieri che arrivano da Paesi difficili o poveri e sognano di conquistare un primo titolo di studio valido qui in Italia. A Treviso provincia esistono nove scuole CTP (a Vittorio Veneto, Conegliano, Castelfranco, Asolo, Montebelluna, San Polo, etc..), sono le ex 150 Ore, e si occupano di questi giovani stranieri tra i 16 e i 17 anni, sotto la soglia dei 18, a Treviso città sono in tutto centoventi giovani (ma potrebbero essere molti di più se ci fossero gli spazi liberi), che ancora non hanno un diploma di scuola media oppure, se ce l’hanno, quello del loro paese non può essere riconosciuto dall’Italia. A Treviso sono solo due. I ragazzi che frequentano la mattina sono tutti iscritti a Treviso 1. Le loro storie meriterebbero da sole tanti documentari, sceneggiati, e anche film, tanto sono ricche e interessanti. Sono ragazzi africani del Burkina Faso, Marocco, Tunisia, Guinea, Senegal, Costa d’Avorio, Nigeria, Togo, ma anche di altri Paesi come la Cina, l’India, il Pakistan o l’ Europa dell’Est.
- Nigeria e Kenya raccontate da due scrittrici ospiti al Festival della Letteratura Incroci di Civiltà
di Paola Pastacaldi
Lola Shonheyn, trentanovenne scrittrice nigeriana e poetessa, incontra il pubblico di Venezia alla Fondazione Querini Stampalia, in compagnia di una scrittrice kenyota di nome Muthoni Garland, autrice di libri per bambini, fondatrice della casa editrice Storymoja e ideatrice di un festival della letteratura ormai popolare. L’esordio di Lola Shonheyn all’incontro è subito segnato da una vena di umorismo freddo, molto simpatico, che terrà vivo durante tutti gli interventi. In presenza del marito in sala (il figlio dello scrittore Wole Soyinka, primo africano a ricevere il premio Nobel per la letteratura) ha dichiarato senza battere ciglio: “La vostra cucina è favolosa; forse per poter continuare a mangiare la pasta con le vongole sarei disposta anche ad una leggera forma di poligamia”. Risate del pubblico per lo più femminile che ha apprezzato lo spirito. In realtà Lola Shoneyn ha giocato sullo sdrammatizzare il tema, per catturare l’attenzione del pubblico italiano. Infatti è l’autrice di un importante romanzo sulla poligamia, tradotto in italiano con il titolo “Prudenti come serpenti” (66th &2nd, 2012), con il quale denuncia le conseguenze tragiche della poligamia, i rapporti di potere che si stabiliscono al suo interno, gli intrighi, le oppressioni sui figli. Una serie di dinamiche perverse che vengono messe in atto dalle mogli al solo fine di conquistare l’affetto del marito, poligamo.
- Libri: esce ''Malaparte scrittore di guerra'' di Enzo Laforgia
Adnkronos, 28 aprile
Roma, 28 aprile - Arriva in libreria ''Malaparte scrittore di guerra'' di Enzo Laforgia, pubblicato da Vallecchi. Curzio Malaparte, al secolo Kurt Erich Suckert, nacque nel 1898 e mori' nel 1957. Piu' della meta' dei suoi cinquantanove anni fu attraversata da quella che egli stesso defini' ''la guerra lampo dei Trent'anni'' del Novecento.
- Il 10° parallelo. Vita di Raimondo Franchetti da Salgari alla guerra d'Africa
di Valeria Isacchini (Aliberti Editore, 2005)
Grandi esploratori come Livingtone, Stanley e Bottego sono stati ampiamente studiati dalla letteratura saggistica che se n’è occupata con ampie dissertazioni e ampi approfondimenti. Di Raimondo Franchetti, invece, poco o nulla si sa. Almeno fino a oggi. A colmare questa grande lacuna nella storia italiana per fortuna ci ha pensato Valeria Isacchini, studiosa e insegnante, da anni attenta conoscitrice di argomenti e figure della storia contemporanea di Reggio Emilia e dintorni, nel suo libro “Il 10° parallelo. Vita di Raimondo Franchetti, da Salgari alla guerra d’Africa”, edito da Aliberti Editore. Ma perché dedicare un’intera biografia, corredata di foto d’epoca e di importanti documenti, per parlare di un barone al quale piacevano i luoghi e i popoli intorno al 10° Parallelo Nord, dall’Estremo Oriente all’Africa?
Perché Raimondo Franchetti (1889-1935) fu senza dubbio il più importante esploratore italiano della I metà del Novecento. La vita del più importante e prestigioso esploratore italiano del Novecento.
Discendente di una delle più ricche famiglie d’Europa, Franchetti (1889-1935) fu instancabile viaggiatore per tutto il globo.